In passato, quando il cibo scarseggiava in modo talvolta drammatico, lo spreco alimentare era poco diffuso. A tavola era vietato avanzare e l’economia domestica prevedeva una serie inesauribile di ricette per utilizzare tutto quello che era commestibile, talvolta attraverso procedure di preparazione complesse, ma gustose. Il pane avanzato, per esempio, rappresentava un’ambita base per torte, sformati e altre deliziose specialità, frutto di un oculato riciclaggio.
Oggi, anche se in realtà le risorse ambientali scarseggiano, a partire dall’acqua, mercati e supermercati abbondano di offerte e nonostante il potere d’acquisto in calo renda oneroso fare la spesa, nelle famiglie la regola di evitare gli avanzi, o di riciclarli, è meno evidente. Capita spesso che i più giovani lascino qualcosa nel piatto, oppure gettino parte delle copiose merende confezionate portate da casa nel cestino, quando sono a scuola.
Durante i pasti nelle mense scolastiche, gli avanzi sono un’emergenza. Alcuni dei piatti proposti, in particolare verdure, pesce, legumi, spesso vengono a stento assaggiati.