Nel mondo frenetico e moderno in cui viviamo, spesso dimentichiamo il legame profondo che esiste tra noi e la natura. Una pratica antica che sta guadagnando sempre più popolarità è la raccolta delle erbe e delle bacche selvatiche, un’arte che ci collega direttamente alla terra e alle sue risorse incontaminate. Questa pratica millenaria non solo offre un modo per riconnettersi con l’ambiente circostante, ma fornisce anche un tesoro di benefici per la salute e il benessere. Vediamo come trasmettere questa pratica alle nuove generazioni con l’aiuto di un libro scritto a sei mani dalle amiche: Maria Pia Macchi, Sara Maino e Fiorenza Tisi.
Una pratica antica basata su di uno stretto rapporto con la natura
La raccolta di bacche ed erbe spontanee è una pratica antica che implica un profondo rapporto con la natura che purtroppo rischia di perdersi, parte integrante di quell’arte di arrangiarsi propria della gente di montagna, un modo di prendersi cura di sé e della propria salute. Scopo di questo libro è valorizzare tale pratica per trasmetterla alle nuove generazioni. Durante tre anni di laboratori didattici, dal 2020 al 2023, una delle autrici, Sara Maino ha coinvolto bambine e bambini, insegnanti, genitori, nonne e nonni, per ricreare insieme la magia degli antichi filò, in uno scambio creativo di esperienze, emozioni, ricette, in intensi momenti di ascolto e condivisione di una saggezza che non può sparire, per crescere insieme nel rispetto e nell’amore per la Terra Madre.
Cinquanta schede etnobotaniche
I dati della ricerca svolta nel 2017 e nel 2018 dal Garda alla Rendena si sono così arricchiti con nuove informazioni e testimonianze e sono riportati in 50 schede etnobotaniche che vanno a completare l’elenco delle principali piante alimurgiche presenti nel territorio delle Giudicarie. Le schede delle 22 piante più comuni erano già state riportate nel volume precedente, “Andar per erbe dal Garda alla Rendena. Foraging Judicaria”. Ora presentiamo anche piante meno note ma con un notevole valore nutrizionale, a riprova della biodiversità del nostro territorio e della necessità di prendersene cura.
Le testimonianze raccolte s’inseriscono in una vasta ricerca bibliografica che include altre regioni d’Italia e del mondo, evidenziando l’importanza di un sapere che ha accompagnato nei millenni la storia del genere umano.
Le piante selvatiche come risorsa
Come ha ben evidenziato la FAO fin dal 2017, con tutte le incognite che ci presenta un futuro in cui il cambio climatico, la crescita della popolazione mondiale e l’insufficienza delle terre coltivabili mettono a rischio la sicurezza alimentare, le forme selvatiche delle piante coltivate potrebbero costituire un’importante risorsa, che va assolutamente tutelata e valorizzata per tempo.
La struttura del testo
Il testo di 168 pagine, corredato da 154 immagini, descrive le notevoli proprietà nutrizionali e la necessità di una raccolta ecosostenibile delle piante alimurgiche, come pure le leggende e le antiche tradizioni a esse legate, in un racconto corale che intende non solo promuovere l’uso e la conservazione di tali piante, ma soprattutto quella visione del mondo rappresentata dal ruolo che esse hanno avuto e avranno in un modo di vivere in sintonia con la natura.
Nel testo sono state incluse le schede etnobotaniche relative a 50 erbe e bacche selvatiche, corredate da 84 ricette.
L’ampia bibliografia citata è un utile stimolo per ulteriori approfondimenti e ci auguriamo che possa contribuire a nuove esperienze educative in cui le nuove generazioni possano impegnarsi in un percorso di consapevolezza e impegno per una migliore qualità della vita, un percorso in cui giovani e anziani possano insieme raccogliere insieme salute.
IL LIBRO
SOMMARIO
IL LIBRO
TITOLO:
Andar per erbe, la circolarità di un’antica tradizione. Foraging Judicaria II
AUTRICI:
Maria Pia Macchi, Sara Maino, Fiorenza Tisi
EDIZIONE:
Centro Studi Judicaria in collaborazione con Magia Verde Onlus
STAMPA: Grafica 5 – Arco (TN) – Settembre 2023
PREZZO: € 15,00
SOMMARIO
Presentazione del Presidente Danilo Mussi
Raccogliere la salute di Marinella Correggia
- Andar per erbe dal Garda alla Rendena. Il progetto continua
- I laboratori didattici
– Come si svolgono i laboratori
III. Dal diario di Sara
-2021
-2022
-2023
– Conclusioni
- Guardando al futuro: impariamo dalle piante
- Tutti i sensi all’erta
- Fare comunità
- L’altruismo delle piante
- Riflessioni finali
- Schede etnobotaniche
– Elenco delle piante alimurgiche descritte nella presente pubblicazione
- Acetosa
- Acetosella dei boschi
- Achillea
- Aglio orsino
- Alliaria comune
- Artemisia selvatica
- Asparago selvatico
- Biancospino comune
- Borragine
- Borsa del pastore
- Caglio giallo
- Calendula
- Carlina bianca
- Consolida tuberosa
- Corbezzolo
- Cren
- Crescione d’acqua
- Crespigno degli orti
- Crespino comune
- Edera terrestre comune
- Emerocallide fulva
- Equiseto dei campi
- Erba medica tipica
- Erba viperina
- Finocchietto selvatico
- Frassino maggiore
- Girasole del Canada
- Lamio macchiato
- Lampone
- Mirtillo nero
- Mirtillo rosso
- Mora di rovo
- Nocciolo comune
- Parietaria
- Pastinaca comune
- Pimpinella
- Pratolina comune
- Primula comune
- Pruno selvatico
- Pungitopo
- Rabarbaro
- Ribes nero
- Ribes rosso
- Rosa selvatica
- Ruchetta dei muri
- Sorbo comune
- Uva ursina
- Valerianella comune
- Viburno lantana
- Viola mammola
Per saperne di più – bibliografia
Le autrici
Note interculturali
– Esperienze di ecologia acustica
– Agenda ONU per la sostenibilità
– Magia Verde, un mondo i cui maestri sono le piante
– Shinrin-Yoku
– Donne e piante, una lunga storia
– Vrikshayurveda, la cura delle piante nella