Il femminile viene frequentemente connotato negativamente nella nostra società (passività, discontinuità.) Queste stesse caratteristiche possono essere viste in maniera completamente differente, come punto di forza e qualità insite nel potere generativo.
di Fiorenza Zanchi
Nuovi occhi
Se, per esempio, al di là di connotazioni culturali, sociali, ideologiche e psicologiche, proviamo a vedere come femminile e maschile si esprimono nelle nostre cellule germinali (gameti), scopriamo che lo sguardo sulle valenze del femminile, così come del maschile, è spesso costituito solo da stereotipi inadeguati.
L’ ovulo, cellula seminale femminile e lo spermatozoo, cellula seminale maschile, sono i nostri capostipiti biologici, dalla loro unione prende origine ognuno di noi che esprimerà, in misura diversa, le caratteristiche di entrambi.
Con le loro peculiarità, sono i portatori dell’incredibile energia che permette l’inizio di una nuova vita. Nel simbolismo dei chakra dello yoga, in quanto radici da cui corpo e mente si sviluppano, vengono attribuiti per analogia, al primo chakra: Muladhara, letteralmente proprio “radice”. È il chakra della base, potentissimo, capace di dare appoggio, determinare e sostenere tutto ciò che da esso si origina. Muladhara, la radice, è la potenzialità di un processo. Così il seme è in potenza ciò che da esso si svilupperà.
Facciamo un viaggio alla scoperta di queste radici/Muladhara, i semi da cui prendiamo origine, per uscire dagli stereotipi di genere e acquisire nuovi occhi grazie alla consapevolezza delle loro specificità e potenzialità tra cui non esiste un meglio o un peggio, un positivo e un negativo, un utile o inutile ma tutte, incondizionatamente, sono ugualmente fondamentali per l’equilibrio della vita.
Ovulo
Come l’onda del mare
L’ovulo, cellula germinale femminile, è collocato a corona nella parte più esterna dell’ovaio, (corticale ovarica). Alla nascita ci sono moltissimi ovuli, circa 1.000.000, ma poi si riducono gradualmente, tanto che alla pubertà ne rimangono intorno a 400.000. Di questi solo un numero relativamente piccolo (400-500), raggiungerà la maturazione completa nell’arco della vita:
solo 1 volta al mese 1 cellula uovo matura e completa il suo percorso di crescita!
Grazie allo stimolo dell’ipotalamo (piccola area al centro del cervello) che invia
segnali ciclici, con alti e bassi proprio come le onde del mare che si susseguono per tutto l’arco della vita, un po’ persino anche dopo la menopausa.
Queste “onde” hanno proprie specificità, come equilibri ormonali, neurovegetativi, tissutali, del sistema nervoso centrale, e così via… in sincronia con i ritmi dell’organismo e dell’ambiente in cui esso è immerso. Ognuna di queste fasi ha una sua ragione d’essere e una sua necessità essenziali per garantire il perpetuarsi della vita.
Il ciclo della vita
Ci vogliono circa
–14 giorni perché un ovulo (nel suo follicolo) maturi e venga “liberato” dall’ovaio, (ovulazione) e altri
–14 giorni perché dall’ovulazione si arrivi al termine del ciclo (mestruazione).
Poi tutto ricomincia.
Solitudine e Potenza
Perciò l’ovulo è
solo: ne viene rilasciato ogni mese solamente 1. Una volta libero, si lascia trasportare dal liquido che attraversa le tube, verso la cavità uterina. Fluttua tranquillamente in attesa dell’eventuale incontro con i milioni di spermatozoi (dai 15 ai 200000 milioni!) che potrebbe incontrare sul suo percorso.
grande: è la cellula più grossa del corpo, misura dai 120 ai 150 micron
praticamente immobile: l’ovulo, al momento dell’ovulazione, viene “partorito” dal follicolo, in cui è contenuto, che si rompe e proiettato in cavità addominale. Non ha una sua motilità attiva ma si lascia trascinare, quieto e imperturbabile, dal flusso del liquido peritoneale e viene risucchiato dal movimento dei sottili flagelli con cui terminano le tube uterine che lo catturano e lo trasportano verso la cavità dell’utero.
accogliente: non ha bisogno di correre, sta lì, aspetta, pronto ad accogliere, a portare dentro di sé e unire, a nutrire e far crescere
lento: ci vogliono ben 7 giorni circa perché l’ovulo arrivi in cavità uterina
complesso: il citoplasma dell’ovulo, ovvero la sostanza che circonda il suo nucleo sede del DNA, contiene importanti strutture tra cui altro materiale genetico (come RNA messaggeri, RNA transfer, DNA messaggero, DNA ribosomiale), ma soprattutto è particolarmente ricco di molteplici sostanze nutritive che, dopo la fecondazione, forniranno all’embrione l’energia necessaria per svilupparsi e crescere in attesa di arrivare nella cavità uterina. Ci sono inoltre importantissimi organelli detti mitocondri che sono i principali fornitori di energia delle cellule.
Una fonte di energia
Una discendenza materna
Una fonte di energia
I mitocondri sono vere e proprie “centrali” energetiche. Sono importantissimi perché, trasformando gli zuccheri, producono la maggior parte dell’energia della cellula: elaborano infatti una sostanza detta adenosina trifosfato (ATP) che costituisce la riserva energetica cellulare. Essi hanno un loro proprio materiale genetico (DNA) che lavora in tandem con il sistema genetico del nucleo della cellula in cui sono inseriti, una vera e propria “collaborazione” di “teste” diverse!
Una discendenza materna
I mitocondri e il loro DNA, vengono trasmessi alla discendenza solo dalla madre le cui figlie, a loro volta, lo trasmetteranno alla propria discendenza e così via. Ad ogni accoppiamento, il gamete maschile non dà contributo al materiale genetico mitocondriale del nuovo embrione. Quella mitocondriale quindi è una discendenza solo matrilineare, che si tramanda dalla madre ai figli inalterata (o quasi) per generazioni e generazioni.
potente e forte: nel citoplasma dell’ovulo risiedono tutti i fattori che consentano l’attivazione del materiale genetico nucleare che permette e regola, all’atto della fecondazione, la replicazione cellulare e la formazione del nuovo individuo.
Una forza generativa
Una forza generativa
È il citoplasma dell’ovulo che può essere utilizzato per le clonazioni: attraverso il trasferimento del nucleo (DNA) di una cellula somatica dell’individuo che si vuole clonare, in un uovo non fecondato e privato del suo nucleo sede del materiale genetico (DNA). In questo nuovo individuo, tuttavia, rimarrà il materiale genetico dei mitocondri dell’ovulo “donatore”.
autonomo e autosufficiente: il citoplasma della cellula uovo mantiene, nutre, ossigena, ovvero fornisce energia all’embrione sino a che questo non si è impiantato nell’utero ed inizia a trarre dalla madre, attraverso la placenta, il suo sostentamento.
Ciclicità e Accoglienza
Ciclicità, lentezza, quiete, accoglienza, autosufficienza, capacità generativa, mancanza di competizione, capacità di unire, paiono le caratteristiche del Muladhara/seme femminile.
Spermatozoo
Una sorgente inesauribile
Lo spermatozoo, “radice” maschile, è collocato nella parte più interna del testicolo, circondata da un tessuto con funzioni ormonali (stroma) e poi avvolta da un robusto tessuto biancastro (tonaca albuginea). Nel testicolo gli spermatozoi si formano continuamente (spermatogenesi). Dalla pubertà fino alla vecchiaia vengono prodotte milioni di cellule seminali maschili, anch’esse grazie allo stimolo dell’ipotalamo. Una vera sorgente inesauribile che procede praticamente senza interruzione per tutto l’arco della vita.
Cooperazione e Velocità
Perciò gli spermatozoi sono
moltissimi: in numero altissimo ad ogni eiaculato, circa 100 milioni per ogni cm3 di sperma (almeno sino a 30 anni fa; oggi la maggior parte degli spermiogrammi conta circa 30 milioni di semi per mm3). Una volta liberi, si dirigono tutti insieme, in formazione compatta, verso la loro meta: l’ovulo
piccoli: la loro “testa” misura circa 7 micron, ma possiedono una lunga coda di circa 60 micron che, una volta giunti nelle vie genitali femminili, li rende estremamente
mobili: gli spermatozoi sono molto mobili , guizzanti, “focosi”, decisamente molto attivi, capaci di andare verso l’esterno e separarsi dal luogo di origine.
veloci: la velocità di progressione nelle vie genitali è di circa 1,5 mm al minuto. In 1 ora circa hanno raggiunto la tuba! La loro velocità è garantita da uno specifico apparato locomotore, collocato nella coda, che serve loro per trasportarli a destinazione.
Per ottenere questa grande mobilità e velocità sono
semplici: la loro “leggerezza” e agilità sono dovute al fatto che sono praticamente costituiti solo da un nucleo con il materiale genetico (DNA), da mitocondri per la produzione di energia e da un flagello per il movimento che serve loro per trasportarli a destinazione.
poco autonomi: il citoplasma è praticamente assente, ovvero le scorte nutrizionali sono minime e ciò li rende fragili perché non si autosostengono, hanno vita breve con una possibilità di sopravvivenza che va da 3 a 4 giorni circa e che è strettamente legata alle condizioni stesse delle vie genitali femminili in particolare al grado di acidità (PH) che deve essere alcalino.
combattivi: di 2-3-4 cento milioni di cellule che si trovano in un eiaculato, solo una cellula, se tutto va bene, sopravvivrà, ovvero quella che sarà riuscita ad arrivare per prima a penetrare l’ovulo, le altre moriranno tutte! Per riuscirci il nucleo dello spermatozoo è avvolto da un cappuccio (acrosoma), ricco di enzimi, essenziali per mettere in grado il “vincitore”, di aprirsi un varco nella parete dell’ovulo.
Continuità e Combattività
Continuità, velocità, spinta in avanti, scarsa autonomia, combattività, competizione, capacità di separare, paiono le caratteristiche del Muladhara/seme maschile.