Pronti? Si parte!
No, in questo caso, ci si ferma: per riprendersi un proprio tempo, per ascoltare il proprio respiro e il proprio corpo. Perché le Pause Attive sono insieme singolari e plurali. Si fanno in compagnia, ma si fanno prima di tutto per sé, docenti compresi.
È questo il significato del titolo che insieme alla casa editrice La Meridiana abbiamo voluto dare al nostro ultimo libro, che vuole essere uno strumento agile e spendibile nella quotidianità a scuola con tante proposte di giochi/break divertenti e nel contempo legate alla didattica. Lo stiamo riscontrando nei numerosi corsi di formazione realizzati in questi anni: la Pausa Attiva è salutare per tutti!
I bambini di oggi sono immobili in una scuola immobile. Il Covid ha rovesciato la punta di un iceberg che già esisteva: ha fatto deflagrare un problema e le regole di comportamento nella pandemia hanno ulteriormente danneggiato la crescita sana dei nostri bambini. Eppure, le neuroscienze ci dicono che il movimento è centrale nello sviluppo relazionale, motorio e intellettuale di un bambino fin dalla prima infanzia. Non a caso la Carta di Toronto per l’attività fisica dell’OMS consiglia almeno 3 ore al giorno di motricità per i bambini fino a 6 anni e almeno 1 ora fino ai 10.
Esperienze e ricerche con le Pause Attive in tutta Europa hanno confermato la loro efficacia, riconosciuta nel 2019 anche il Italia dal Ministero della Salute. I benefici: dalla capacità di concentrazione alla diminuzione dello stress per bambini e insegnanti. Per migliorare l’atmosfera in classe, non resta che mettersi in gioco e provare!