Nella giornata che celebra la festa della donna, vi accompagniamo con un pensiero di Fiorenza Zanchi, che vi incoraggi a rigenerarvi anche in questo momento difficile.
di Fioranza Zanchi
Un disagio frequente
Quanto sovente sento donne lamentarsi della stanchezza. È un disagio frequente e diffuso con momenti di picco, come alla fine dell’inverno o meglio, all’inizio della primavera, quando la Natura sta concentrando le energie per rinascere, letteralmente.
Ci si sente senza forze, con maggiori sbalzi d’umore, insofferenza, difficoltà di concentrazione, sonnolenza. Questo succede perché il nostro organismo avrebbe bisogno di tempo per scuotersi di dosso il “sonno” invernale e prepararsi gradualmente al rifiorire delle energie della nuova vita che si annuncia.
Si dovrebbe dormire di più, non aver paura della stanchezza e del sonno, ma anzi ringraziare il nostro corpo che, in realtà, segnala il bisogno di “tempo” per concentrare la sua energia e aiutare la rinascita che fiorisce in noi, come ovunque intorno a noi.
Donne e stanchezza: quali radici?
Stanchezza fisica naturalmente, ma anche e direi soprattutto, psichica, legata ai molteplici ruoli che sempre più le donne devono impersonare, nella vita produttiva, sociale, pubblica: negli ospedali, nelle università, nella ricerca, nelle imprese, nell’esercito… e contemporaneamente, il più delle volte, continuando a seguire la casa, ad accudire i figli, ad occuparsi dei bisogni famigliari…
Wonder women che “combattono” sempre più, su molteplici fronti, contemporaneamente, dovendo inoltre, per potersi confrontare con una cultura che persiste in un “imprinting” maschile, estraniarsi da sé stesse, separarsi troppo dalle proprie radici istintive, reprimere i propri ritmi, i propri stati d’animo, le proprie emozioni/intuizioni, i propri sentimenti, “per combattere con gli uomini da uomini”. (1)
Continua rimozione delle radici istintive che tocco con mano tutti i giorni nei problemi che le donne mi portano, attraverso un corpo che tenta di segnalare, il più delle volte inascoltato e represso, che qualche cosa non va: dalle alterazioni delle mestruazioni, ai problemi legati alla fertilità, alla gravidanza, alla menopausa, sino ai problemi di stanchezza e depressione (notoriamente il doppio nelle donne rispetto agli uomini), così come di malattie autoimmuni (sempre in aumento e anche 3 volte più frequenti -secondo i dati del Ministero della sanità- nelle donne rispetto agli uomini), queste ultime un vero e proprio simbolo di “aggressione” contro sé stesse su cui non si può non interrogarsi.
Il corpo insegna
Il corpo insegna e bisogna ascoltarlo.
Alterazioni del ciclo mestruale che si presentano puntualmente ai cambi di stagione spesso segnalano proprio questo tentativo di resettarsi su una nuova fase e possono influenzare l’umore e la percezione di energia e vitalità.
Osservare le proprie mestruazioni è dunque sempre importante, sia per quanto riguarda la loro ciclicità che il loro volume e non per ricondurle necessariamente a una presunta “normalità”, ma semplicemente per recepire il messaggio di cambiamento che portano…
–Affaticabilità e stanchezza possono essere facilmente legate a un flusso abbondante che causa anemia per carenza di ferro: con il flusso mestruale, infatti, si possono perdere discrete quantità di questo minerale fondamentale per il benessere fisico e mentale. Con l’avvento della primavera, i flussi potrebbero divenire più frequenti o abbondanti e il fenomeno accentuarsi: può bastare il riposo e adeguare la dieta introducendo una maggiore quantità di ferro e vitamine
-Anche la pillola o diete non equilibrate (specie se prive di carne e pesce), possono causare anemia per carenza, in questo caso, di vitamine del gruppo B , favorendo sia alterazioni mestruali che senso di spossatezza: anche in questo caso l’apporto di nutrienti adeguati sarà fondamentale.
-Le fasi stesse del ciclo mestruale possono accompagnarsi a momenti di “down” a volte anche rilevanti: ne è esempio la sindrome premestruale (PMS o premenstrual syndrome), ma anche senza arrivare alla molteplicità di sintomi che caratterizzano questa vera e propria sindrome (irritabilità, ansia, labilità emotiva, depressione, edema, dolore mammario, cefalea..), una certa caduta delle energie, una maggiore prostrazione e difficoltà di concentrazione, generalmente in fase pre- mestruale ma non solo, può essere frequente e segnalare la necessità di un momento di “stop”. “Riposo, introspezione, ricaduta verso l’interno, contatto con l’oscurità delle radici, allentamento del contatto con il mondo esterno…” (2) rivelano come anche i momenti di stanchezza, o addirittura depressione, “non sono necessariamente sconfitte ma rientrano in questo gioco di ritmi alternati che ha la vita e che le fasi di ricaduta precedono necessariamente quelle di tensione verso l’esterno” (2), proprio come l’inverno prima del germogliare della primavera o, analogamente, la mestruazione prima del rifiorire del nuovo ciclo mestruale.
-Quando invece non è più la mestruazione a fare da protagonista, come in periodo climaterico, la stanchezza può essere segno, oltre che del sopraggiungere di una fase che più che mai insegna a “guardarsi dal di dentro”, di altre variazioni nell’equilibrio del corpo e della mente, che sovente accompagnano questa trasformazione, tra cui, ad esempio, una diminuita attività della tiroide la cui funzionalità è sovente coinvolta nel reset della menopausa.
Un approfondimento dell’equilibrio ormonale servirà a definire il problema insieme a una scelta attenta dei cibi e al riposo, magari in riva al mare…
L’energia della primavera per rinascere
Insomma non c’è davvero da stupirsi se a fronte di un impegno che investe a 360° l’identità femminile e a un corpo spesso inascoltato ed eluso, ci si senta stanche, l’energia cali e si avverta solo voglia di chiudere gli occhi e…riposare.
Inoltre nei periodi di cambiamento e trasformazione così come dopo uno sforzo fisico e psichico prolungato o magari, a causa di turni o di necessità famigliari, la privazione del sonno, non solo la stanchezza è normale ma salutare e andrebbe ascoltata perché indica con chiarezza che il limite è alle porte ed è necessario rivedere e modificare i propri ritmi.
Approfittiamo della primavera per metterci in sintonia con la rinascita che si prepara intorno a noi, ritagliamoci il più possibile momenti “vuoti”, dove si possano percepire solo la luce e il profumo dei fiori che inizia a spandersi intorno.. cosicché le mimose crescano non solo fuori ma anche dentro di noi!
Bibliografia
Bibliografia
1) E. Neumann – Amore e Psiche – Ubaldini Editore
2) J. Hillman – Il mito dell’analisi – Adelphi edizioni