di F. Zanchi
E’ sempre più sentito il bisogno di un approccio terapeutico in grado di prendere in considerazione non solo la malattia o il sintomo, dunque la parte, ma l’individuo nella sua totalità: corpo e mente per un benessere centrato sull’intera dimensione individuale. Per soddisfarlo le medicine “Naturali” e in particolare quelle “Olistiche”, possono essere un alleato prezioso.
Al punto che ormai anche lo sguardo istituzionale ha sottolineato le risorse che offrono.
Persona, non Sintomo
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha affrontato a più riprese il tema delle medicine “Naturali” (CAM come vengono chiamate nella letteratura scientifica, ovvero Complementary and Alternative Medicines) e preso posizione a riguardo facendo proprio il concetto di “… medicina che non si occupi solo del sintomo, ma del paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità” “Una medicina a <misura d’uomo> che ponga al centro della prevenzione e della cura non tanto la malattia o il sintomo, nell’ambito di un’ottica riduzionista, ma l’equilibrio fisico, psichico e spirituale della persona.” (ISS comunicato 12/11/2012)
Tuttavia sotto il termine “medicine “Naturali” o alternative” sono compresi approcci terapeutici molto diversificati e spesso non c’è chiarezza sulle specifiche caratteristiche di ognuno di essi.
Le medicine e le pratiche non convenzionali ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale sia sulla base delle indicazioni della Risoluzione n. 75 del Parlamento Europeo del 29/5/97 e della Risoluzione n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4/11/99 che sulla base della maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini oltre che degli indirizzi medici non convenzionali affermatisi in Europa negli ultimi decenni, sono:
- Medicina Omeopatica
- Fitoterapia
- Agopuntura
- Medicina Ayurvedica
- Medicina Antroposofica
- Medicina Tradizionale cinese
- Omotossicologia
- Osteopatia
- Chiropratica
L’esercizio delle suddette medicine e pratiche non convenzionali è da ritenersi a tutti gli effetti atto medico (7).
Ma cosa sto usando?
Del lungo elenco di medicine Naturali, la più utilizzata è senza dubbio l’Omeopatia seguita a breve distanza dalla Fitoterapia. Proprio per la loro diffusione e per essere sovente impiegate in contemporanea, queste due CAM sono spesso confuse tra di loro mentre invece è bene sapere che ci sono differenze fondamentali tra i due approcci e soprattutto notevole diversità del rischio.
Omeopatia (7%), seguita dai trattamenti manuali, ovvero osteopatia e chiropratica (6,4%), fitoterapia (3,7%) e agopuntura (1,8%)(5).
L’omeopatia, medicina naturale e olistica per eccellenza, è in assoluto la CAM più diffusa e viene utilizzata regolarmente o occasionalmente dal 25% della popolazione tra i 18 e i 65 anni(1).
In Europa i medicinali omeopatici (e antroposofici) sono utilizzati da più di 100 milioni di persone, e 60 mila medici li prescrivono.
In Italia(2).
– 11 milioni i cittadini (ovvero 18,5% della, popolazione) (circa 150 milioni in Europa), usano l’omeopatia.
– 3 milioni usano l’omeopatia regolarmente(3-4).
Le maggiori utilizzatrici di CAM sono donne!(5)
Quali sono allora le differenze fondamentali tra questi due principali approcci naturali e gli eventuali rischi da tenere presente?
Fitoterapia, un mondo da conoscere bene
Innanzitutto le terapie fitoterapiche utilizzano:
1. rimedi vegetali ottenuti da piante medicinali ovvero principi attivi naturali, non di sintesi, detti fitocomplessi
Questi principi attivi sono esattamente misurabili e dosabili inoltre, a differenza del farmaco chimico della medicina convenzionale
2. i fitocomplessi, come suggerisce il nome, non sono mai isolati, hanno anzi un’azione di “squadra” esercitata dalle diverse molecole presenti, rinforzando l’azione del rimedio
In secondo luogo vengono prescritte, come la medicina convenzionale, in base a una:
3. diagnosi basata sul sintomo (otite, rinite, epatite, amenorrea; ad es. per le vampate di calore in menopausa vengono utilizzati: fitoestrogeni, cimicifuga o isoflavoni della soya, iperico, equiseto…).
I fitocomplessi di fatto sono i precursori dei moderni farmaci: molti dei principi attivi sintetizzati chimicamente dall’industria farmaceutica sono stati estratti per la prima volta da piante officinali (es.: flavonoidi, antinfiammatori come l’acido acetil salicilico, alcaloidi, ecc.) e ancora oggi vengono utilizzati per progettare e realizzare farmaci di sintesi: lo dimostra il fatto che più della metà dei farmaci attualmente in commercio, dall’aspirina ai più recenti farmaci antitumorali come il tamoxifene, sono di derivazione vegetale.
Inoltre va tenuto presente che, al contrario di quanto sovente si crede la fitoterapia può:
4. non essere priva di tossicità. (v. Box).
Propoli, (sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante ed elaborano) può determinare allergie anche gravi specie nei bambini.
Iperico, spesso utilizzato come antidepressivo naturale. E’ in grado di interferire con numerosi farmaci tra cui sicuramente i più noti sono i contraccettivi, la cui azione può essere vanificata determinando l’insorgere di gravidanze indesiderate! Ma anche l’assunzione associata ad altri antidepressivi comuni, come l’amitriptilina – può rischiare un effetto additivo con rischi da sovradosaggio o, ancora più grave, chi dovesse associarlo a ciclosporina, una sostanza utilizzata per ridurre la risposta immunitaria, utilizzata ad es. nei trapianti, può rischiare un rigetto dovuto all’associazione iperico-ciclosporina…
Ginseng : può aumentare l’attività del Cumadin (warfarin) un anticoagulante di uso comune o degli ipoglicemizzanti orali.
Liquirizia: può ridurre i livelli di potassio nel sangue ed in tal modo potenziare la tossicità della Digossina un farmaco di frequente utilizzato per i disturbi cardiaci o può indurre ipopotassiemia se associata con diuretici e cortisonici.
Ginkgo biloba: ha la capacità di interferire con la funzionalità piastrinica, può causare un effetto additivo con gli anticoagulanti come la warfarina e con i farmaci antiaggreganti piastrinici quali l’aspirina.
Pompelmo: si è scoperto che il suo succo inibisce alcuni isoenzimi del P450 ( una famiglia di sostanze che proteggono l’organismo da agenti tossici) con possibile aumento di tossicità delle statine, diffusamente utilizzate per ridurre il colesterolo, delle sostanze che riducono le risposta immunitarie, di antiipertensivi come i calcio antagonisti o di psicofarmaci diffusissimi come le benzodiazepine!
Melograno, come per il pompelmo e queste sostanze sono presenti in molti preparati in commercio utilizzati in particolare dalle donne, come gli antiflogistici delle vie urinarie… (6)
Dunque mai pensare che un rimedio, solo perché è “naturale”, sia di per sé innocuo o, comunque, privo di conseguenze e prima di assumere un qualsiasi prodotto sempre informarsi bene sulle sue proprietà e interazioni, meglio consultandosi con un esperto, inoltre, se ci si rivolge a un terapeuta, riferire sempre le sostanze che si stanno assumendo, anche se naturali!
Una ricerca condotta dal National Prescribing Service (NPS) australiano ha evidenziato che circa la metà dei consumatori intervistati non dichiara l’uso di medicine complementari al proprio medico curante perché pensa che, in quanto naturali, siano ininfluenti, e non le collega con una vera e propria terapia, o a volte anche perché teme il rimprovero del medico che sente scettico, che “non ci crede”…
Omeopatia: il nostro “simile” ci aspetta.
Cos’è invece l’omeopatia? Oltre ad essere la forma di medicina complementare più utilizzata in assoluto è sicuramente una di quelle a cui l’approccio “olistico” è legato “strutturalmente”.
Iniziamo dal nome: Omeos = simile + pathos= sofferenza; sofferenza simile! Dunque l’Omeopatia è basata sulla “Legge dei Simili”(8).
Ma cosa si intende per “legge dei simili”?
Significa che è un metodo clinico-terapeutico basato sulla somministrazione a:
dosi deboli, di sostanze capaci di provocare, se somministrate all’uomo sano, una:
dimensione simile a quella presentata dalla persona malata, con sintomi fisici e psichici analoghi.
Proprio per questa sua caratteristica l’Omeopatia non vede la “malattia”, definita da sintomi standardizzati, ma vede quello specifico malato con il suo peculiare modo di essere, di reagire, di sentire, in quel dato momento.
Viene prescritta prendendo in considerazione l’intera dimensione individuale, per trovare il farmaco adeguato, il più possibile “simile” a come ci si sente in quel preciso momento. Esattamente come diceva l’ISS “prende in carico, il paziente tutto, inteso come persona nella sua complessità”.
Una medicina di “casa nostra”
In secondo luogo sfatiamo possibili confusioni: non è una medicina orientale, anzi è un sistema di terapia decisamente di “casa nostra” cioè nato in occidente. Le sue radici non affondano in culture lontane, come lo yoga, l’ayurveda o l’agopuntura.., ma fanno parte della nostra tradizione, anche medica. Risalgono addirittura a colui che consideriamo il “padre” della nostra medicina, Ippocrate (460 a.c.), medico e pensatore greco che già asseriva, appunto, che “i simili curano i simili” (“similia similibus curantur”). Successivamente lo svizzero Paracelso, medico, erborista, farmacista, alchimista, astrologo e pensatore del cinquecento, applicò la stessa filosofia terapeutica. Infine il tedesco Samuel Hahnemann (1755/1843), stimato medico allopatico, ortodosso nella prima parte della sua vita, insoddisfatto delle terapie della medicina ufficiale dell’epoca, chiuse il suo studio, allontanò i suoi pazienti per ricercare altre possibilità di cura ed arrivò a enunciare e sistematizzare l’omeopatia che oggi conosciamo.
Nella Natura il rimedio per ogni problema
Infine, l’Omeopatia utilizza:
rimedi ottenuti da tutto il mondo Naturale, vegetale, minerale, animale
medicinali in diluizione (come recepito e specificato nel Decreto legislativo n.219 del 24/4/2006 e successivi atti.), ovvero a dosi deboli, anzi più il rimedio è diluito più è efficace, potente ed agisce in profondità. A causa delle alte diluizioni:
perde la sua eventuale tossicità. (es. arsenico!) e questo è un motivo fondamentale per cui l’omeopatia, specie alle alte diluizioni, presenta scarsi o nulli effetti collaterali o i rischi che abbiamo visto per la fitoterapia.
Quindi è molto importante avere ben chiara la terapia che si sta facendo, per sapere se si sta assumendo o meno qualche cosa che può interagire con altre terapie o che potrebbe provocare effetti collaterali o eventualmente per poter utilizzare, al bisogno, supporti terapeutici con il minimo potenziale di invasività.
Il medicinale omeopatico è preparato a partire da tutti e tre i regni della Natura: vegetale minerale animale.
Si prepara una soluzione in acqua e alcol delle piante, animali, minerali di partenza.
La soluzione scelta viene progressivamente diluita e sottoposta, ad ogni passaggio di diluizione, a 100 energiche scosse, ovvero “dinamizzata”, un procedimento che conferisce maggiore energia al farmaco. Con queste due tecniche – diluizione e dinamizzazione – si riduce progressivamente la quantità di sostanza e quelle tossiche perdono la loro tossicità: sopra la diluizione di 12CH, il farmaco non contiene più molecole del prodotto di partenza, ma il medicinale diventa, paradossalmente sempre più efficace.
I procedimenti di diluizione e dinamizzazione sono tre e, dunque, le sigle che potete trovare per indicare il procedimento seguito sono: CH – K – LM
CH indica centesimale di Hahnemann. Ovvero è ottenuta seguendo il metodo originale di Hahnemann.
K indica centesimali di Korsakov (un omeopata russo, contemporaneo di Hahnemann). Differisce, sostanzialmente, per l’utilizzo di un flacone unico per tutte le successive diluizioni mentre, nel primo metodo, si cambia flacone ad ogni nuova diluizione.
LM indica diluizioni cinquanta-millesimali ed stata introdotta da Hahnemann nell’ultimo periodo del suo lavoro. Con questa metodica il medicinale è molto più diluito anziché uno a 100 addirittura uno a cinquantamila.
Dalla pianta medicinale scelta si può ottenere:
– Succo: ottenuto meccanicamente da pianta fresca.
– Tisane:
° infuso = ottenuto versando acqua bollente su fiori o foglie
°decotto = ottenuto mettendo in acqua fredda radici, cortecce o semi, poi portate ad ebollizione.
° macerato = ottenuto mettendo la droga in acqua a temperatura ambiente. Il grado di sminuzzamento influisce sulla estrazione.
– Polvere: ottenuta mediante operazioni meccaniche dirette sulla droga vegetale essiccata.
– Tinture: ottenute da estratti idroalcolici di pianta secca (tintura officinale o Tintura FU) o da pianta fresca (tintura madre), non sono sottoposte a processi di eliminazione del solvente, né standardizzate in principi attivi.
– Estratti: ottenuti mediante vari metodi che consentono l’estrazione e la concentrazione dei principi attivi, con eliminazione parziale o totale del solvente (Estratti fluidi, o secchi), anche ad
alto titolo e standardizzati (concentrazione definita e costante nel tempo): i moderni metodi di frazionamento consentono di selezionare i costituenti o di eliminare le sostanze tossiche.
– Olio essenziale: ottenuto prevalentemente per distillazione, scarsamente solubile in acqua.
1- Astraricerche (socieà che conduce indagini di mercato) del 2013
2- ECHAMP 2014 (European Coalition on Homeopathic and Anthroposophic Medicinal Products, associazione no profit che rappresenta l’industria dei medicinali omeopatici e antroposofici nell’UE, che ha fatto il punto della situazione dei farmaci omeopatici nel Vecchio Continente e nel nostro Paese.)
3-Doxa Pharma 2012
4-Istat 2013 “Tutela della salute e accesso alle cure”: utilizzo delle terapie non convenzionali è pari all’8,2% nella popolazione
5-EURISPES – istituto privato di studi politici, economici e sociali che opera nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione- “rapporto Italia” del 2012
– ISTAT 2013
6-potete trovare i dati di interazione dei vari fitoterapici su: https://www.epicentro.iss.it/fitosorveglianza/ ; c’è anche un database
fitovigilanza Toscana e http://www.epicentro.iss.it/focus/erbe/caputi.asp
EPICENTRO è il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
7- “Linee guida sulle Medicine e Pratiche Non Convenzionali”. In occasione del del Consiglio Nazionale della FNOMCeO del 18 maggio 2002
8- “L’omeopatia è un metodo diagnostico e terapeutico, basato sulla -Legge dei Simili-”: questa definizione è stata acquisita e ufficializzata all’interno delle nostre strutture istituzionali in sede di Conferenza Stato-Regioni il 7 febbraio 2013 (accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i “criteri e le modalità per la formazione ed il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi ed odontoiatri”). (SALUTE) Codice:4.10/2013/2 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Repertorio Atti n.: 54/CSR del 07/02/2013)