di Fiorenza Zanchi
Il respiro. La forza che tiene in vita il corpo, che sostiene la vita. Così naturale che normalmente neppure lo percepiamo. Ma in questo momento al centro dell’attenzione a causa del Covid-19 la patologia che ha cambiato i nostri giorni obbligandoci, tra l’altro, proprio a controllare il respiro, a divenire consapevoli della sua capacità di “portare il mondo in noi e noi nel mondo”. Ecco un percorso per riscoprirne il senso.
Crescere nonostante le difficoltà
Un abbraccio, un bacio, anche solo una stretta di mano sono diventati “tabù”, perché avvicinano troppo: la bocca e il naso vanno coperti per non incontrare il respiro altrui.
In questa sorta di sterilizzazione dei rapporti imposta da SARS-CoV-2 ,
riuscire a “dare un senso” a ciò che sta accadendo aiuta a non arrendersi alla desolazione delle lontananze e della mancanza di contatto e può trasformare questa prova in una occasione di crescita.
Chakra, l’universo in noi
I simboli, come quelli dei chakra, i centri di energia dell’antica disciplina Yoga che racchiudono e descrivono i diversi piani della realtà(1), possono aiutare, attraverso le analogie suggerite proprio dalla necessità di contenimento del nostro spazio di respiro, dalla paura e dall’impossibilità di scambio, dalla stessa difficoltà a respirare…
A partire dal chakra cui pare relata questa funzione.
Anahata chakra: localizzato nel cuore, al centro del torace e correlato all’elemento aria: centro del respiro e centro dell’Amore, della virtù e della saggezza (2). La “dimora della misericordia”, della “pietas”, dove alita Pavana, signore del vento: soffio, respiro, spirito vitale.
Essere in Anahata significa sviluppare quella che il Shatchakra Nirupana chiama misericordia e il Dalai Lama compassione: “l’unica via contro la rovina collettiva”.
“L’autentica compassione è un sentimento onnicomprensivo che si estende a tutti: agli amici come ai nemici. “(3)
Non il sentimento e lo stato mentale dominante oggi.
Anahata è in pericolo ?
Dunque è questo il chakra che sembra essere il centro della crisi di questo periodo così difficile che stiamo vivendo, il centro della prova che stiamo affrontando.
Simbolo di equilibrio ed Empatia (ἐν, “in” e –πάθεια “sofferenza”: patire, soffrire, sentire dentro, essere nella stessa sofferenza) profonda, contatto intenso con l’altro, proprio quel contatto che ora pare negato.
Simbolo di quel salto di consapevolezza che, anche dal punto di vista fisico, elevandoci al di sopra del diaframma nel regno aereo dei polmoni, ci consente di abbandonare il mondo viscerale, ovvero per analogia ma non solo, anche per neurofisiologia, il mondo delle pulsioni incontrollate che ci dominano, per entrare in un luogo aereo più leggero e sottile, dove anche la volontà consapevole gioca la sua parte, portando dal dominio dei visceri a quello dello spirito/psiche.
Se il corpo cambia, lo spirito cambia, l’universo cambia(4)
In Anahata si cambia, si “cresce”. Ci si solleva al di sopra di Manipura, il chakra precedente collocato al centro dell’addome, il cui elemento è il fuoco, la “pienezza dell’energia”(5) ma capace di costringere sotto il diaframma, prigionieri di una visceralità cieca che guida l’agire, se in Manipura prevale, con Rudra il distruttore, il fuoco delle passioni viscerali, della rabbia, dell’aggressività, dell’Ego che regna sovrano (5).
“Rabbia, aggressività, ira sono il prodotto di menti nevrotiche e infelici” (6)
“La maggior parte degli esseri umani, oggi, è imprigionata nella trappola infernale dell’Ego”(7).
Un’aria “irrespirabile”
Nei simboli è come se questo virus obbligasse a toccare con mano come il mondo viscerale, l’Ego chiuso in sé stesso in balia del suo “fuoco” magmatico, possa diventare “una trappola infernale”, rendere l’aria irrespirabile.
Basta pensare come è dura la nostra società, in particolare, ma non solo, con le nuove generazioni stritolate da un ingranaggio senza “compassioni”, costrette a scontrarsi ogni giorno con un mondo di spietata competizione dove il Cuore è il grande assente e si vive realmente in una Apnea continua per l’ansia e l’incertezza del domani. Anahata si chiude. Lo spirito, il respiro si chiude. E …
– fa sperimentare come questa chiusura sia solitudine, separazione dal mondo, mancanza di libertà, sofferenza…
– suggerisce di ampliare la nostra capacità di mettere una maggiore consapevolezza al di sopra di tutti i riflessi viscerali che normalmente guidano la nostra respirazione e la nostra vita, per la maggior parte del tempo.
– invita ad avviare il processo di “trasformazione” del nostro stato mentale, delle emozioni grossolane e viscerali in un sentimento di consapevolezza, di attenzione, di apertura al mondo, di superamento della paura.
Salire ad Anahata, aprire il cuore
Che significa non sentirsi in balia degli eventi e non rinunciare ad aprire il cuore, anzi fare rete più che mai e creare sempre più spazi di comunicazione, non chiudersi al mondo ma ampliare i propri orizzonti, senza rinunciare alla prevenzione della virosi, ma cercando nuove soluzioni di comunicazione.
Significa amare il mondo che ci circonda:
– incrementando gli stili di vita che migliorano le condizioni dell’ambiente, l’alimentazione sostenibile, il produrre meno scarti possibile, consumare meno e inquinare meno, usare l’energia (luce, gas, acqua…) con parsimonia…
– occupandoci di persone più fragili, magari il vicino di casa, anche solo usando il telefono per scambiare una parola di conforto…
– non rinunciando mai alla cura di sé, all’attività fisica, anche solo una bella passeggiata tutti i giorni, cercando luoghi tranquilli..
Tutte cose che si possono fare.
L’importante è non chiudersi nel proprio mondo, non isolarsi nel proprio io ma, nel vero senso della parola, fare un respiro profondo e aprire il cuore.
BIBLIOGRAFIA
BIBLIOGRAFIA
(1)F.Zanchi – “Introduzione” in: “I Chakra – l’universo in noi”
Albanese-Cella – Zanchi – ed. Xenia
(2)F.Zanchi- “Se il corpo cambia lo spirito cambia- Yoga e medicina a confronto” in: “I Chakra – l’universo in noi” Albanese-Cella – Zanchi – ed. Xenia
(3)Dalai Lama intervista – espresso.repubblica.it>cultura> 2015/01/05
(4) Aforisma Yoga
(5)C.G.Jung – “Commento psicologico sul Kundalini Yoga” in: L’immaginale –
rassegna di psicologia immaginale – 6 – anno 4° Aprile 1986
(6) Dalai Lama – discorso alla consegna del premio Nobel per la pace 1989
(7)F.Lamendola LA TRAPPOLA DELL’EGO – Accademia Adriatica di Filosofia
2 mar 2018 — Francesco Lamendola. Articolo d’archivio.