Il sostantivo CREATIVITA’, deriva dal verbo latino CREARE, che condivide, con crescere, la radice sanscrita KAR. Essa indica il FARE: “KAR-TR” è colui che fa dal nulla, il Creatore. Già nello Zendo, antichissima lingua iranica, fare ha una radice simile: Kere. Così come nel greco compiere, realizzare è Kraino. Fin dai tempi più antichi e un po’ dovunque, quindi, Creatività è l’attitudine a fare, compiere, realizzare. Una attitudine vitale. Condividiamo le riflessioni di una maestra di yoga.
Di Pierluisa Robecchi
Il significato di creatività
Secondo il vocabolario, la Creatività non è solo una dote innata ma una capacità che va coltivata, sviluppata e fatta crescere sfruttando tutte le opportunità offerte dall’ambiente circostante.
Un esempio di questa definizione è il rapporto fra DNA, nucleo della vita e del rinnovamento, e ambiente. L’epigenetica dimostra come essi siano sempre interattivi. Così la Creatività si esprime sfruttando, compensando, adeguando le influenze della realtà circostante, positive o negative che siano.
E’ una capacità produttiva, un’attività non fine a se stessa, ma orientata al conseguimento di un obiettivo che va ben oltre la sola autogratificazione.
Come nasce la creatività
La sua nascita prende forma dall’interazione fra pensiero logico e pensiero analogico. L’espressione di questa “collaborazione” sono i continui scambi di informazioni tra l’emisfero sinistro del cervello, regno della ragione e quello destro, regno della fantasia.
EMISFERO DESTRO
EMISFERO SINISTRO
EMISFERO DESTRO
L’emisfero cerebrale destro è deputato al pensiero logico, che ha alla sua base il principio di “causa-effetto”, con la valutazione di “premesse-conseguenze”. Inoltre in esso sono presenti i centri del linguaggio e quindi di comunicazione verbale.
EMISFERO SINISTRO