Individuare e praticare strategie per la sostenibilità è un percorso di ricerca incessante, che ci coinvolge tutte e diventa sempre più importante nella quotidianità. Irene Pizzoccaro non lo affronta solo sul piano personale ma anche contribuendo a definire la pianificazione di Guna, azienda di cui è Vicepresidente. Attiva dal 1983 nel settore farmaceutico della medicina dei bassi dosaggi e della nutraceutica, Guna racchiude già nel suo nome sanscrito la vocazione a prendersi cura delle “qualità dell’essere”. La sostenibilità fa parte quindi delle sue priorità strategiche e il contributo di Irene Pizzoccaro è determinante per assicurare continua attenzione e rinnovamento verso questo tema complesso e irrinunciabile. Ecco la sua esperienza, di buon auspicio per rafforzare il nostro impegno nel nuovo anno.
Intervista a Irene Pizzoccaro, Vicepresidente Guna
1. La vostra impresa è particolarmente sensibile al tema della sostenibilità. Come è nato il suo interesse a rafforzare questo aspetto?
Guna pone da sempre attenzione al tema della sostenibilità, perchè è insito nella nostra stessa mission, offrire soluzioni terapeutiche efficaci, rispettose dell’Uomo e senza effetti collaterali.
Io e le mie sorelle, in molti sensi, siamo nate e cresciute insieme a Guna, che è stata fondata dai nostri genitori. Di conseguenza siamo state educate nello stesso spirito che ha animato l’ambiente promosso e frequentato dai nostri genitori, per lo sviluppo di un modello di medicina centrato sull’Uomo come Unità di corpo, emozioni, mente, spirito, in armonia con la Natura.
Come Vicepresidente, partecipo alla scelta e al monitoraggio continuo delle azioni con cui Guna direttamente e indirettamente contribuisce al rispetto dell’ambiente, della natura, della persona. Le attività di responsabilità sociale di Guna sono ampie e variegate: sosteniamo alcuni progetti di cooperazione allo sviluppo, per garantire, ad esempio, un facile accesso alle risorse sanitarie e all’istruzione, così come aderiamo al sistema di rimboscamento per compensare le emissioni di CO2 associate all’attività produttiva. Il nostro stabilimento ha incorporato da diversi anni un impianto di trigenerazione per la produzione e il consumo efficienti e sostenibili dell’energia necessaria al suo funzionamento.
Cerchiamo di avere un impatto equilibrato nell’ambiente che siamo noi stesse, in cui operiamo e viviamo: dal microcosmo individuale, familiare e aziendale al macrocosmo planetario.
2. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU mettono in primo piano i temi della sostenibilità a 360° e sono un punto di riferimento importante per cittadini, produttori e legislatori. Quali aspetti rappresentano una priorità per la vostra azienda e vengono affrontati nel suo sviluppo?
Seguendo gli obiettivi dell’agenda ONU, i più rilevanti per Guna sono quelli in cui sentiamo di potere contribuire in modo più diretto e incisivo: il 3.”Salute e Benessere”, il 7 “Energia pulita”, il 12 “Consumo e produzione responsabile”, il 16 “Pace e giustizia”.
In un sistema mondiale fortemente orientato al business e al ritorno degli investimenti, l’agenda ONU 2030 potrebbe essere percepita come utopistica.
È altresì vero che i grandi cambiamenti possono partire da piccoli passi, come ci insegna il Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, che, nel 1977 iniziando da un villaggio kenyota, promosse il “Green Belt movement” in diversi Paesi africani, movimento di ecologia, rimboscamento e emancipazione femminile che ha portato a piantare 30 milioni di alberi e piante autoctone, in pochi anni.