MENO PLASTICA SI PUÒ

degrado e inquinamento da plastica

L’impegno per un futuro sostenibile parte dalle cose più semplici della vita quotidiana, che coinvolgono in prima linea le donne: la storia di Alessandra

Da oltre trent’anni anni Alessandra Vuolo gestisce un banco di frutta e verdura al mercato di Torino. Un banco prestigioso, che offre un infinità di ortaggi e frutta di elevata qualità, coinvolge i famigliari e ben otto dipendenti.
Il lavoro è impegnativo, faticoso, ma tutt’altro che banale e ripetitivo. Anzi: sta diventando una vera vocazione per Alessandra, che lo ha trasformato in un percorso di vita volto a migliorare l’ambiente e a educare i suoi clienti a scelte di consumo più sostenibili. A partire dalla riduzione degli imballaggi. Ecco la sua testimonianza.

Di Alessandra Vuolo

Alessandre avuolo e figlia

L’impegno fra lavoro e famiglia

Ho iniziato nel 1988, quando i miei genitori si sono buttati nel commercio lasciando
l ‘attività da operai. Attualmente il mio lavoro coinvolge mio marito, mia figlia e il suo compagno e 8 dipendenti. I ritmi sono impegnativi: sveglia all’alba e molte ore a contatto con i clienti. Ho organizzato le cose per essere presente in famiglia al pomeriggio, seguire i figli e i loro impegni.


strada di plastica e rifiuti

L’attenzione per la qualità e la salvaguardia dell’ambiente

Dalla mia famiglia ho ereditato la capacità di essere attenta alla qualità dei prodotti che vendo, di scegliere e di non sprecare. Senza queste prerogative, non potremmo sopravvivere in un lavoro come questo.
La pratica dello yoga e gli spunti forniti dalle mie insegnanti, mi hanno stimolato a rinnovare il mio percorso lavorativo. Sto imparando a vivere la mia attività diversamente, con occhi nuovi, che mi permettono di osservare quante volte ci muoviamo inconsapevolmente a scapito del pianeta.


Accorgimenti per ridurre gli sprechi

Alcune scelte per impostare la vendita sono già consolidate nel nostro banco da diversi anni. Per prima cosa da noi il cliente non può toccare la merce, in seguito a un regolamento imposto dal comune.
Questo ci ha stimolato a intraprendere una sorta di formazione personale nel rispetto assoluto della merce che favorisce il risparmio, la riduzione di scarti e imballaggi. Il nostro personale preleva i prodotti dagli espositori con delicatezza, selezionando quelli al giusto grado di maturazione. Frutta e verdura non vengono toccati più volte da mani estranee e si conservano più a lungo. Gli scudi protettivi di plastica, indispensabili nei supermercati, risultano spesso superflui. Certo, questa scelta richiede più personale e più tempo rispetto al self service delle grandi catene di distribuzione. In questo modo, riducendo gli sprechi, si finisce per risparmiare.

Nuove strategie verso la sostenibilità

Rispetto agli imballaggi, la legge che ha imposto i sacchetti di plastica a pagamento, ha incentivato la richiesta di sacchetti di carta, che ora sembrano essere diventati indispensabili anche dove in realtà non ce ne sarebbe utilità.
Per spingere i nostri clienti a risparmiare anche la carta, abbiamo perciò creato un video, condiviso sulla pagina instagram del nostro banco, nella speranza di sensibilizzarli da un punto di vista etico


la verdura del mercato

Clienti motivati

Chi acquista da noi, del resto, spesso ci conosce da quando abbiamo aperto, oltre 30 anni fa. Abbiamo un rapporto di fiducia e non è stato difficile convincerli a seguire le nostre indicazioni per la scelta di nuovi prodotti e nuove modalità di confezionamento più sostenibili. Anzi, devo dire che la maggior parte dei miei clienti, vecchi e nuovi, trova questi cambiamenti un’innovazione positiva, che li spinge a tornare! 


Scelte che non penalizzano dal punto di vista economico

Una fiducia e un consenso incoraggianti, a cui fa riscontro anche un risparmio economico. Questa nuova consapevolezza ha allargato l’attenzione a tanti aspetti del nostro lavoro e tra me e mia figlia stiamo notando alcune dispersioni organizzative che si possono migliorare. I separatori di spugna che vengono usati per confezionare le casse di uva, per esempio, sono diventati utilissimi per cancellare le lavagne dei prezzi, mentre prima compravamo bobine di carta per poterlo fare.
Poi, abbiamo notato che i bancali che viaggiano in tutta la catena di distribuzione sono avvolti in pura plastica. Ci eravamo adeguati a questa scelta fino ad oggi, ma adesso abbiamo sostituito la plastica con dei cordini riciclabili, che per i nostri brevi tragitti (dal banco vendita al magazzino) vanno benissimo.
Tutta questa attenzione ha portato un abbattimento di costi di circa 500 euro al mese. Unito al fatto che il problema del pianeta riguarda tutti, mi sembra un buon punto di partenza.

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