Di Carla Barzanò
L’esigenza di ridurre il consumo di carne e altri cibi di origine animale è ormai ampiamente condivisa. Ma quale strada percorrere? Le ricerche condotte negli ultimi anni sembrano mostrare che il percorso migliore è quello di rispettare le esigenze individuali e le differenti fasi della vita, ispirandosi al modello mediterraneo.
Perché ridurre i cibi di origine animale?
L’abuso di cibi di origine animale può compromettere il nostro equilibrio, la salute. Inoltre, gli allevamenti intensivi causano elevate sofferenze agli animali. Senza contare le ricadute negative sull’ambiente: aumento della produzione di CO 2, maggiore consumo di acqua e elevato carico di sostanze inquinanti sono alcune delle conseguenze di modalità di produzione che non sono più sostenibili.
Occorre adottare un regime rigorosamente vegetariano, o vegano?
La dieta migliore per favorire il benessere e l’equilibrio dell’ambiente è varia e moderata, ricca di cibi protettivi, come ortaggi e legumi, prodotti in modo sostenibile per la natura, gli animali e le risorse umane. Il modello mediterraneo tradizionale, che prevede anche piccole quantità di ingredienti animali, sembra essere ottimale per rispettare questi presupposti.
Una dieta tutta vegetale può assicurare l’equilibrio nutritivo?
Diverse ricerche mostrano che nell’età adulta, la scelta di eliminare completamente i cibi animali è compatibile con un’alimentazione equilibrata a patto di valutare con attenzione alcuni principi nutritivi che richiedono un’integrazione.
Nella prima, delicata, fase dell’accrescimento, l’attenzione deve essere ancora maggiore. Le indagini sull’effetto di un menu completamente vegetale sono ancora relativamente limitate e i risultati controversi suggeriscono la massima prudenza.
Come trovare una strada armoniosa?
D’altra parte, anche i bambini con un menu onnivoro vanno seguiti con attenzione. Abuso di zuccheri semplici, calorie, proteine di origine animale, per esempio, sono all’ordine del giorno con conseguenze negative per la salute.
La cosa migliore è non cercare di stabilire a priori “torti” o “ragioni”, come talvolta accade nei conflitti che emergono in rete, e sui media, fra vegani, vegetariani e onnivori, ma di trovare una strada che aiuti a scegliere un menu armonioso, equilibrato e personalizzato con la massima serenità.
Eliminare carne e derivati dalla dieta, non è automaticamente positivo, se ci si limita a sostituirli con ingredienti preconfezionati.
Occorre coltivare il rispetto delle risorse personali, sociali e emotive legate al cibo, della qualità, degli animali e dell’ambiente. È indispensabile concedersi tempo per ascoltare i segnali del corpo, scegliere, preparare e condividere i pasti.
Esiste un modello vegetariano flessibile?
Il libro: “Mangiare vegetariano” aiuta a migliorare il menu e a renderlo più sostenibile e per l’ambiente e per la salute in modo flessibile, scegliendo in cosa mettere in tavola in relazione alle proprie esigenze.
Adatto a chi desidera seguire un modello vegetariano, o vegano, e sta cercando un primo orientamento per non incorrere in carenze o squilibri, il libro fornisce spunti e ricette anche alle numerose persone che pur rinunciando solo in parte agli ingredienti di origine animale hanno bisogno di suggerimenti per valorizzare ricette e menu vegetali.
Un valido punto di riferimento viene dalla tradizione mediterranea, che prevede molte ricette interamente vegetali, o quasi.
Cambiare è più facile di quanto sembri: basta inserire tre-quattro giornate vegetariane, o vegane, nel menu settimanale per imparare nuove ricette e acquisire, gradualmente, l’abitudine a consumare meno cibi animali rispettando le esigenze di tutta la famiglia.
Resta valido l’accorgimento di rivolgersi agli esperti nei momenti più delicati della vita, come gravidanza, allattamento e svezzamento, quando monitorare il menu è particolarmente importante.
Domande e approfondimenti?
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