Di Francesca Vitelli, Presidente di EnterprisinGirls
Sara Lubrano, 33 anni crea gioielli con l’antica tecnica della fusone a cera persa. Figlia di imprenditore poteva scegliere una vita facile e invece ha preferito andare ad apprendere a Roma un’ antica tecnica che alle falde del Vesuvio si usava dal IV secolo AC per riportarla nella sua città: Napoli. Ha creato, così, una collezione dedicata a Demetra usando gli stami di zafferano coltivati da un’altra donna sul Vesuvio. Anche lei ha scelto un ritorno alle origini, riprendendo un’ antica coltivazione realizzata interamente a mano.
Due donne, di generazioni diverse, hanno lavorato insieme. Il risultato: gioielli unici che racchiudono diversi significati. La capacità delle donne di creare sinergie, la forza della volontà, la capacità di credere in sé stesse, la voglia di rivitalizzare le proprie origini e radici.
Dall’antica tradizione greca
“Demetra” è più di un progetto di talenti e artigiani per valorizzare il territorio campano e quello pugliese, è un modello esemplare di collaborazione tra donne.
Le tesmoforie, appunto le feste della Grecia antica in onore della dea Demetra, sono la metafora per ripensare nuove possibilità di crescita e sviluppo in cui l’identità e la storia delle comunità territoriali sono il valore aggiunto di un made in Italy artigianale e di qualità. La bellezza è nell’unicità degli oggetti creati che possono essere simili ma mai identici perché non figli della omologante serialità ma frutto del lavoro umano, oggetti creati per chi ama ascoltare il racconto di storie, di luoghi e di persone.
Un progetto al suo primo traguardo: uno shooting fotografico per celebrare l’abbondanza della stagione estiva e i colori che restituiscono il calore del sole.
Sara: un esempio di creatività
La prosperità, la rinascita, l’infinito ciclo naturale e il desiderio del ritorno alle origini hanno ispirato i disegni e guidato le mani di Sara Lubrano nella creazione di gioielli con la tecnica della fusione a cera persa, quella tecnica usata fin dal VI secolo avanti Cristo alle falde del Vesuvio e oggi praticata da pochissimi artigiani.
L’idea di superare l’effimero restituendo contenuti ed emozioni accompagna Sara nella vita e nel lavoro. I gioielli, per lei, non sono solo monili decorativi ma possibilità di regalare e regalarsi momenti di gioia perché legati ad oggetti personalizzati che testimoniano un ricordo, un pensiero, un’idea; l’impegno di chi ci ama nel voler cercare un artigiano/artista capace di esprimere e fermare nel tempo un frammento della nostra personalità, di chi siamo, ha un valore. Nei suoi gioielli Sara mette testa, cuore, mani e capacità di ascoltare e osservare chi li commissiona, la natura, i luoghi, le suggestioni, le luci, i colori e le passioni. Chi entra nel suo negozio laboratorio si affaccia in un mondo in cui c’è attenzione ai sentimenti e cura per i sogni e i desideri.
Una collezione in co-branding
Due associazioni in un campo di grano:
–EnterprisinGirls, associazione nazionale nata a Napoli nel 2014 che vede insieme imprenditrici, libere professioniste e donne del terzo settore per la promozione e la valorizzazione del talento nel lavoro attraverso un network che opera on line e off line,
–About associazione pugliese che si occupa di rigenerazione urbana, marketing strategico territoriale turistico sostenibile e valorizzazione dell’artigianato.
L’elemento naturale a cui si ispira la prima parte della collezione – che vedrà il suo seguito con il progredire del ciclo naturale delle stagioni – è la celebrazione di Demetra, emblema della rinascita della terra, attraverso il ricorso all’iconografia e l’apparato simbolico classico: lo zafferano,il grano, i papaveri, i serpenti e il melograno, elementi presenti non solo in modo astrattamente concettuale ma stupefacenti nella interpretazione materiale come nel caso dei gioielli realizzati con gli stami di zafferano coltivati a mano sul Vesuvio.
Un co-branding tra donne e associate di EnterprisinGirls: i gioielli di Sara Lubrano, lo zafferano di Clementina Iervolino della Masseria Clementina e le sete di San
Leucio di Maria Assunta Giaquinto della Silk & Beyond nell’ambientazione del servizio fotografico.
A loro si aggiungono le altre collaborazioni: gli abiti realizzati da Angela Barone della Sartoria Antonelli, da Giusi Marfella, i dipinti sugli abiti, la stola e i gioielli di Maristella De Giuseppe, le ceramiche Artigianali di Cerreto Sannita realizzate da Vincenzo Franco, gli allestimenti floreali di idea verde e la fotografia di Antonio Bufalo nel campo di grano biologico del Pastificio Spigaverde Bio.
In attesa delle prossime tappe assaporiamo la bellezza del lavoro di un gruppo di donne, capace di coinvolgere anche uomini, nel loro lavorare insieme in armonia.
In questo momento storico c’è bisogno di storie come queste: passione, legami tra donne, sacrifici, talento, ottimismo e combattività.