Integratori? Attenzione alla qualità!
Intervista alla Dottoressa Barbara Aghina
In un recente studio dell’American Association for Study of LiverDeseases è emerso che il oltre il 20% dei danni al fegato è legato all’abuso di integratori alimentari di scarsa qualità.
Ecco gli accorgimenti per scegliere.
Il mercato degli integratori alimentari è in continua crescita e le offerte si moltiplicano.
Occorre tenere presente, che anche i prodotti cosiddetti “naturali” richiedono particolare attenzione.
Le piante possiedono principi attivi che possono avere talvolta effetti collaterali, e vanno quindi dosate con competenza.
Senza contare la possibilità della presenza di inquinanti ambientali, che potrebbero essere presenti anche negli integratori a base di materie prime naturalissime, per esempio gli estratti di frutta e verdura, ma in concentrazioni maggiori di quelle rilevabili nei corrispettivi prodotti al naturale.
Negli Stati uniti le procedure di controllo che riguardano gli integratori sono meno severe rispetto a quelle previste per i farmaci.
In Europa, e in particolare in Italia, il settore è molto più controllato, la legislazione a proposito è severa.
Resta tuttavia fondamentale trovare criteri validi per imparare a scegliere integratori di alta qualità e ad usarli correttamente.
Ne parliamo con la dottoressa Barbara Aghina, biologa specializzata in biologia molecolare responsabile scientifica della nutraceutica Guna.
1- Gli integratori sono sicuri?
La sicurezza è garantita dalla filiera di qualità, disciplinata dalla legge, quindi soggetta a rigidi controlli che regolano anche le quantità da somministrare.
È quindi molto importante rispettare i dosaggi di assunzione indicati sulle confezioni.
In caso di incertezza meglio rivolgersi al medico curante, o al farmacista, senza mai ricorrere al “fai da te”aumentando o diminuendo le dosi senza il consiglio di un professionista.
2- Quali sono i criteri di scelta delle materie prime degli integratori di qualità?
Ogni singolo componente di un prodotto viene esaminato secondo parametri prestabiliti dalla normativa vigente, che identificano la quantità di principi attivi presenti e la loro qualità.
È possibile, così, verificare e certificare l’assenza totale di contaminanti chimici, biologici e di eventuali allergeni. Inoltre, tutte le fasi del processo produttivo, dalla scelta degli ingredienti fino al confezionamento, sono scrupolosamente controllati e certificati, passo dopo passo.
3- Gli ingredienti naturali sono più sicuri di quelli di sintesi?
Non è detto. La base di una formulazione di qualità è il controllo il più preciso possibile dei principi attivi e della loro concentrazione. L’efficacia degli integratori è, infatti, fondata sul dosaggio di assunzione e sulle sinergie dei componenti, e non sempre è possibile quantificare con esattezza i principi attivi naturali effettivamente contenuti.
Viceversa, quelli di sintesi possono essere misurati con più facilità, e riproducono con precisione il componente nutritivo più adatto al nostro organismo .
D’altra parte, gli estratti di origine naturale contengono spesso un insieme di sostanze, i cosiddetti fitocomplessi, che agiscono in sinergia con il composto primario utilizzato, rafforzandone l’efficacia.
Di conseguenza, spesso gli integratori di qualità prevedono l’abbinamento di ingredienti naturali, come gli estratti vegetali delle piante officinali, e di sintesi, per esempio la vitamina C.
Proprio nel caso della vitamina C, talvolta, quella di sintesi viene associata con vitamina ricavata da ingredienti naturali, assicurando così la massima sinergia, premessa per una elevata efficacia.
4- Gli integratori si possono utilizzare insieme a cure omeopatiche?
Sono formulati con criteri diversi rispetto ai prodotti omeopatici e in linea di massima non esistono problemi di interazione. Anzi, in alcuni casi è opportuno associarli.
5- Che accorgimenti suggerisce per selezionare integratori alimentari di qualità?
Per prima cosa le confezioni devono avere diciture chiare e complete, che prevedono indicazioni d’uso, tabella nutrizionale, con calorie e principi nutritivi presenti per porzione di consumo e per 100 g di prodotto, eventuali dichiarazioni sulla presenza o l’assenza di allergeni.
Importante, inoltre, è verificare la presenza di un foglietto illustrativo che spiega con chiarezza i componenti.
Un aspetto da valutare è poi la serietà e la professionalità dell’azienda produttrice.
In linea di massima, i prodotti realizzati dalle industrie farmaceutiche di provata e pluriennale esperienza e venduti in farmacia e in parafarmacia sono sottoposti a studi di fattibilità e a controlli più severi.
Un ultimo fattore da prendere in considerazione è la comunicazione delle qualità del prodotto.
La legge vieta di decantare proprietà non dimostrate, o di far riferimento a un’efficacia terapeutica, come è invece consentito per i farmaci.
Gli integratori non sono medicamenti e non possono in alcun caso sostituirli, ma eventualmente accompagnarli, così come non vanno considerati un’alternativa a una dieta equilibrata.
Vanno quindi considerati un supporto per completare l’assunzione di principi nutritivi in caso di carenza, o di aumentato fabbisogno.
Le indicazioni relative alle loro proprietà possono dunque riferirsi solo alla loro capacità di attenuare alcune condizioni di squilibrio, come la carenza di ferro, nel caso di integratori che contengono questo minerale, o le alterazioni della flora batterica intestinale, quando si parla di probiotici.
Per confermare l’efficacia e la sicurezza di queste proprietà integrative, Guna, come altre ditte farmaceutiche serie, ha sviluppato un importante settore di ricerca clinica.
Si eseguono, così, costantemente, studi guidati da medici con metodo scientifico, per valutare gli effetti dell’ assunzione dei diversi prodotti .
6- Perché alcuni integratori hanno prezzi molto più bassi di altri, apparentemente simili?
In realtà, l’accurata selezione delle materie prime e i controlli meticolosi della filiera di produzione hanno costi elevati.
Talvolta, poi, gli integratori prevedono l’associazione di numerosi ingredienti diversi, per assicurare la loro efficacia e adeguarli alle complesse esigenze metaboliche e biologiche dell’organismo.
Questo, insieme alla ricerca scientifica, comporta un ulteriore innalzamento degli investimenti necessari per produrli.
Certo un prezzo più elevato non è di per sé garanzia di qualità, ma di fronte a integratori molto economici è sempre preferibile esaminare con particolare attenzione tutti i dettagli che li riguardano.
Dottoressa barbara Aghina
specializzata in biologia mlecolare