La prudenza è d’obbligo
Se è vero che l’abbronzatura è sinonimo di salute e giovinezza, il pericolo del “foto-aging” non va sottovalutato.
È accertato che un’eccessiva esposizione al sole attiva un invecchiamento precoce degli strati cutanei più profondi danneggiando le funzioni cellulari.
Rughe, perdita di elasticità, alterazione della tessitura e della pigmentazione cutanea sono tutti fenomeni da ricondurre alla luce solare, che può causare, fra le altre cose, un’elevata produzione di radicali liberi e mette a repentaglio i meccanismi naturali di riparazione favorendo anche malattie degenerative.
Il lato buono del sole
Occorre però dire che il sole non ha solo effetti negativi: i suoi raggi sono potenti attivatori biologici, indispensabili per il nostro equilibrio.
Una delle loro azioni più importanti è la stimolazione della sintesi di vitamina D, molecola importantissima per le sue molteplici funzioni di protezione e rigenerazione. Senza contare che la luce ha un’azione antidepressiva, grazie al suo effetto stimolante sulla produzione di serotonina e di endorfine.
Poco sole nelle ore giuste
Approfittate dei prossimi mesi per una vera e propria cura di luce e di sole.
A patto di usare le precauzioni adeguate.
A partire dall’esposizione.
Meglio stare sotto il sole diretto solo per mezz’ora consecutiva e nelle ore in cui è meno aggressivo, evitandolo, invece, fra le 11 e le 15.
Ricordate che nuvole e ombrellone lasciano passare fino al 75% delle radiazioni, mentre la sabbia le intensifica del 25%.
Una buona crema ad alta protezione è quindi indispensabile, soprattutto per chi ha la pelle chiara.
Da proteggere con il cappello, inoltre, sono i capelli, decisamente sensibili agli effetti dei radicali liberi.
La dieta del sole
A tavola, alcuni accorgimenti aiutano. Iniziate la dieta per il sole almeno un mese prima dell’esposizione e proseguite fino a un mese dopo le vacanze all’aria aperta.
Ecco quello che non deve mancare.
- Ortaggi e frutta dai colori rosso, arancio, giallo e verde brillante, ricchi di carotenoidi, precursori della vitamina A che entrano in gioco nei processi di rigenerazione e pigmentazione cutanea.
L’assorbimento di questi composti è in realtà piuttosto limitato se si consumano ortaggi e frutta crudi e al naturale.
Usateli sotto forma di centrifugati, creme e succhi, oppure cotti, sempre con l’aggiunta di condimenti grassi (olio extra vergine d’oliva, olio di riso, olio di semi di lino…) che ne consentono l’assorbimento, poiché si tratta di vitamine liposolubili. - Yogurt, kefir e altri alimenti fermentati ricchi di probiotici contengono microoganismi benefici che aumentano le difese naturali.
Alcuni studi, per esempio, mettono in luce l’effetto fotoprotettore del Lactobacillus Johnsonii che pare favorire il rinnovamento delle cellule di Langerhans presenti nella cute con il ruolo di proteggerla dagli stati infiammatori. - Latticini freschi (anche derivati dalla soia biologica o dai semi oloeosi, se siete vegane), legumi, olio extra vergine d’oliva e di semi di lino (rigorosamente crudo, spremuto di fresco e in piccole dosi) garantiscono l’ apporto di proteine e grassi necessari per la rigenerazione e il sostengo della pelle.
- L’acqua fresca, al naturale, sotto forma di tisane o succhi di frutta resta uno degli ingredienti migliori per idratare la pelle ed è indispensabile durante e dopo i periodi di esposizione al sole, tanto più che favorisce la sudorazione grazie che contiene filtri solari naturali.
Ne serve almeno un litro e ½ al giorno, da distribuire prima durante e dopo l’esposizione al sole. - A proposito di bevande durante l’esposizione al sole meglio invece evitare alcolici di ogni tipo che analogamente al fumo di sigaretta rischiano di alterare i normali meccanismi di difesa dal caldo e dai radicali liberi.
- In caso di allergie e di predisposizione all’eritema solare, infine,limitate i cibi ricchi di istamina, in particolare formaggi stagionati, pesce e carni conservate (tonno e alici in scatola, salumi).