Maddalena Crippa è una attrice dalla bellezza vera, viva, di una intensità vibrante e carismatica fatta di voce, portamento, sguardi, espressioni che dal palco trasmettono profonde emozioni.
Perché hai scelto di fare l’attrice?
È stata una decisione istintiva, che ha radici molto precoci.
A dodici anni, partecipando ad uno spettacolo dell’oratorio, provai un’ emozione così intensa che mi legò per sempre al teatro.
Fino a 17 anni coltivai la mia passione mettendo in scena piccoli spettacoli in una bliblioteca privata della Brianza, con il supporto della mia famiglia.
A 17 anni Strehler mi scelse e la mia formazione proseguì al Piccolo Teatro di Milano. Da allora ho interperetato ruoli tragici e classici perfezionando incessantemente canto e dizione.
Lavoro ormai da quarant’ anni e non smetto mai di imparare.
Che significato ha la bellezza per una attrice?
Per me è un concentrato di unicità.
Ogni donna dovrebbe rendersene conto e coltivare questa dote.
Certo, ciascuna di noi ha i suoi difetti.
Il mio punto debole, per esempio, sono i capelli, meno rigogliosi di quel che vorrei.
Ma l’imperfezione fa parte della bellezza.
La ricerca esasperata di una forma ideale, omologata, è inquietante.
Mi rincresce che nella cultura contemporanea le donne non siano capaci di credere in se stesse e aderiscano a modelli estetici preconfezionati.
Certi volti rifatti rappresentano un totale scollamento dal sè, mostrano ce ci siamo lasciate defraudare dalla nostra autonomia di pensiero, dall’anima e dall’interiorità.
Se non ce ne rendiamo conto vuol dire che abbiamo fallito, ci siamo ridotte a consumatrici passive.
Come coltivi la tua bellezza?
Mantenere l’ armonia che emana bellezza fa parte delle responsabilità legate al mio lavoro.
Ancora oggi, a 58 anni, posso permettermi di recitare nuda.
È non è solo una questione estetica: stare sul palco è faticoso, impegnativo.
Ho dovuto superare con l’esercizio i problemi di schiena che mi avrebbero impedito di recitare.
Solo con una costante disciplina posso restare fedele ai ruoli che interpreto, dare il meglio.
In passato ho praticato yoga.
Oggi, un grande aiuto mi viene dal pilates.
Impararlo mi ha aiutato a conoscere ogni muscolo del mio corpo, a plasmarlo e guidarlo con concentrazione, autocontrollo e consapevolezza.
La disciplina è angosciante?
No, non è angosciante: migliora, dona benessere.
Mi ha tolto, per esempio, i dolori di schiena.
Sono disciplinata anche con il cibo.
Ma rifuggo le diete di moda e gli estremismi.
Mangio di tutto, con ritmi regolari. Non faccio più di tre pasti al giorno.
Evito gli alcolici.
Mi concedo un bicchiere di vino solo la sera, fra amici.
Consumo la frutta fuori pasto.
Usi cosmetici particolari?
Ho un’estetista competente e appassionata che mi dedica le sue cure.
Utilizzo solo cosmetici naturali, senza conservanti e additivi.
La sera, prima di andare a letto mi strucco sempre perfettamente, anche se sono stanca per il lavoro.
Se dovessi descrivere la bellezza femminile con tre aggettivi, quali useresti?
A dire il vero mi viene in mente sempre lo stesso aggettivo: “unicità”.
Una unicità fatta di tante sfaccettature; caratteristiche uniche e irripetibili, aspetti armoniosi e piccoli difetti, irregolarità che nell’insieme esprimono vitalità, interiorità e formano la magia della bellezza.