Sono sempre stata interessata al tema della Shoah e ai profondi messaggi di Anne Frank, ecco perché ho deciso di aprire un progetto per divulgare i suoi messaggi, per non dimenticare e per promuovere la pace e un mondo migliore.
Ho lanciato il progetto il 2 settembre 2014, con il nome UN PONTE per ANNE FRANK, e il 16 ottobre 2014 è divenuto un’associazione.
Attraverso la storia di Anne Frank e quelle delle altre vittime della Shoah, analizziamo le conseguenze causate dalla discriminazione, dai pregiudizi e dall’indifferenza.
Tutto questo, sfortunatamente, trasmette dei messaggi attuali.
Le ingiustizie, infatti, fanno ancora parte del nostro mondo, così come il razzismo, l’indifferenza, le guerre e quei “Perché?” che non troveranno mai risposta.
“Nonostante tutto, continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.
Anne Frank non solo è il simbolo della Shoah, ma è anche il simbolo della speranza, e tramite la mia associazione voglio infondere proprio questo, la speranza per un futuro migliore.
Collaboro con fondazioni nazionali e internazionali, che sin dall’inizio hanno supportato i miei obiettivi.
Inoltre collaboro anche con sopravvissuti alla Shoah, che ci chiedono un’unica cosa: “Non dimenticate”.
Anno dopo anno nei vari Paesi ci sono sempre meno sopravvissuti.
Quando se ne saranno andati tutti, che cosa rimarrà delle loro parole?
Che cosa ne sarà dei ricordi di uno dei periodi più bui dell’umanità?
Come sarà possibile vincere su coloro che credono che la Shoah, le camere a gas e i campi di concentramento siano solo una finzione?
Spetterà a noi, poi, tramandare le testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah, affinché nessuno dimentichi e affinché tragedie così gravi non si ripetano. Mai.
Rispetto e istruzione per costruire il futuro
La mia associazione ha all’attivo numerosi progetti e iniziative aperti a tutti.
Inoltre, vogliamo diventare una realtà presente nelle scuole italiane, avvicinando gli studenti alla Shoah, alla storia di Anne Frank e all’importanza di rispettare il prossimo e di assumere un atteggiamento migliore.
D’altronde, i giovani sono il nostro futuro, ed è importante coinvolgerli il più possibile.
Il diritto all’istruzione è un punto molto importante per la nostra associazione, ecco perché, tra le altre cose, aiutiamo anche i bambini che vivono in Paesi in via di sviluppo e che spesso, per colpa della povertà e della discriminazione, soffrono la fame e non possono permettersi di andare a scuola, anche perché la loro possibilità di concentrazione sarebbe troppo bassa.
Sono molto contenta perché dal 12 novembre 2014 l’associazione sostiene un bambino che abita in Malawi, regalandogli in questo modo un futuro.
È un grande onore, inoltre, far sapere che Buddy Elias, cugino di Anne Frank e ultimo membro della sua famiglia ancora in vita, supporta pienamente l’associazione e i nostri obiettivi.
Per maggiori informazioni: www.unponteperannefrank.weebly.com
http://www.facebook.com/unponteperannefrank