Mi guardo allo specchio e vedo che il tempo ha segnato il mio volto eppure non voglio ricorrere a nessun ritocco, questa sono io, così, come l’immagine che ho davanti.
Mi chiamo Ornella, sono quindi una signora, anche perché oggi “signora” siamo tutte giovani e non.
Con l’età anagrafica ho un brutto rapporto, quando mi capita che mi venga chiesta, lascio che sia il mio interlocutore a fare i calcoli.
Quante volte mi è capitato, infatti. che in uno studio medico mi venisse chiesta: “data di nascita?” la mia risposta è sempre la stessa “ maggio 19….faccia lei i conti!”.
Resto qualche secondo ad attendere poi, regolarmente, il viso del dottore si alza, mi guarda e dice più o meno “davvero? lo sa che non li dimostra?”
Già non li dimostro ma ce li ho, penso io e seguono nella mia mente riflessioni varie. Sì, lo ammetto, compiere gli anni mi dà molto fastidio, ho cercato di sfuggire ai compleanni fingendo con me stessa che questi non esistessero, di solito è la famiglia a ricordarmelo: “cosa vuoi per il tuo compleanno? Ci sei al 31 (giorno di nascita) così andiamo tutti fuori a pranzo?” Niente da fare il compleanno se lo ricordano e io il tempo non sono capace a fermarlo!
Con la mia data di nascita non vado proprio d’accordo.
Se, ad esempio, acquisto un biglietto per uno spettacolo o per una mostra la richiesta che mi viene fatta è spesso: “con riduzione?”, “intero, grazie”, rispondo con una voce che vorrebbe dire “ma come osi?”; se la domanda, invece, non arriva, sorrido intimamente e come un trofeo mi prendo il biglietto dal costo intero.
Ma poi cosa sono gli anni? Chi lo stabilisce se uno è giovane, anziano, vecchio, decrepito? La società, forse? Io amo definirmi “senza età”: Ieri avevo cent’anni, oggi magari 20, domani chissà!
Però sono le esperienze di vita e i ricordi a fregarti: le alluvioni storiche, il primo uomo sulla luna, i bambini quand’erano piccoli; tantissimi, tutti compressi in una mente dalla quale affiorano a seconda delle circostanze, dello stato d’animo, di un’ansia, una paura, in un momento di pace con te stessa.
Va beh, anni a parte con le sue rughe e rughette, nell’insieme sono contenta di me; ho una famiglia che adoro, amici che mi stimano, entusiasmi che non si spengono, oggi mi sento fortunata.
Vivo al presente.