Mi chiamo Rebecca Domino, ho ventinove anni e sono una scrittrice emergente.
Il mio ultimo romanzo, “Fino all’ultimo respiro”, parla del cancro negli adolescenti. La scrittura è da sempre una mia passione ma, negli ultimi anni, mi ci dedico con molta più costanza rispetto a quand’ero più giovane.
Ho cominciato a scrivere alle scuole elementari ma solo nel gennaio di quest’anno ho deciso di pubblicare il mio romanzo d’esordio, “La mia amica ebrea” (che racconta la storia dell’amicizia fra una quindicenne “ariana” e un’ebrea nella Germania di Hitler).
Riesco a conciliare molto bene la scrittura con gli altri miei impegni quotidiani; mi occupo di organizzare eventi e riesco a gestire bene entrambe le cose.
Solitamente scrivo al mattino e cerco di scrivere un po’ ogni giorno, anche se non sempre riesco a farlo.
Ho scelto l’autopubblicazione perché tengo molto ai miei romanzi e voglio averne il pieno controllo, inoltre, così posso occuparmi personalmente anche della promozione ed essere sicura che i miei messaggi arrivino inalterati al pubblico.
Voglio parlarvi brevemente di “Fino all’ultimo respiro”, uscito il 19 maggio e disponibile gratuitamente (se volete leggerlo, mandatemi una mail a: rebeccaromanzo@yahoo.it e sarò felice di mandarvene una copia in PDF).
Il mio scopo è quello di sensibilizzare le persone sul cancro negli adolescenti, tema di cui si parla pochissimo in Italia.
Mancano le informazioni al riguardo, specialmente rivolte ai diritti interessati, ovvero gli adolescenti e i giovani adulti. Per questo ho deciso di rendere leggibile il romanzo, invitando i miei lettori a fare una donazione libera, anche solo di 1 Euro, all’ente benefico inglese Teenage Cancer Trust, che dal 1990 si occupa in toto degli adolescenti con il cancro. Ci sarebbero tante cose da dire su quest’ente, ma la principale è che Teenage Cancer Trust ha ventisette reparti sparsi per tutto il Regno Unito (e sette in progettazione) che sono fatti a misura di adolescente, e gestiti da personale specializzato.
Quelli non sembrano reparti ospedalieri, ma centri di ritrovo per giovani. Uno degli obiettivi principali dell’ente benefico, infatti, è quello di favorire i rapporti fra i giovani ricoverati, sia all’interno dei reparti sia con eventi all’esterno (come “Find your sense of tumour”, un evento che permette a circa 300 giovani che hanno o hanno avuto il cancro di confrontarsi con altri giovani e fare amicizia).
Inoltre, Teenage Cancer Trust offre supporto ad amici e famigliari, si occupa della ricerca, organizza eventi per la raccolta fondi (spesso in grande, con il supporto di celebrità), forma medici e infermiere specializzate, offre incontri gratuiti nelle scuole per informare gli studenti sul cancro nei giovani… per le persone di Teenage Cancer Trust, gli adolescenti nei loro reparti sono prima di tutto adolescenti, poi pazienti di oncologia.
Vi lascio il link all’intervista che ho fatto a Shelbee, diciannovenne inglese che ha sconfitto il cancro ed è stata curata in uno dei reparti di Teenage Cancer Trust.
In quest’intervista ci racconta parte della sua storia e ci dice quali sono i cinque sintomi che possono essere la spia del cancro negli adolescenti e nei giovani:
http://rebeccadomino.blogspot.it/p/rebecca-intervista.html
Invito tutti a leggere l’intervista di cui sopra e a fare una donazione, semplice, veloce e sicura a Teenage Cancer Trust tramite la mia pagina sulla piattaforma Justgiving (la donazione andrà direttamente nel conto bancario di Teenage Cancer Trust):
https://www.justgiving.com/Rebecca-Domino
A tutti coloro che doneranno e che diffonderanno l’intervista, grazie di cuore.