EROS
“Non c’è Eros, se non nato dal femminile, soltanto la donna ne porta il sapore umido e caldo capace di far crollare il muro gelido delle logiche: il mondo ha bisogno della passione della donna!”( Annick de Souzenelle)
I misteri dei profumi
Di Fiorenza Zanchi
Cos’è Eros?
Eros, dio dell’amore, rappresenta una forza interiore primordiale capace di generarsi anche indipendentemente dall’incontro con un partner. Religioni, miti e filosofie, gli attribuiscono nel corso del tempo significati con sfumature diverse come strumento per la continuazione della specie, forza passionale dell’amore sessuale, principio che conduce allo sviluppo dell’anima e a una maggiore consapevolezza.
Nel linguaggio dei simboli dello yoga kundalini, Eros richiama Manipura, il terzo chakra (centro di energia) dimora del fuoco, sorgente della forza bruciante delle passioni, e contemporaneamente, sede della vista, sinonimo, in tutte le tradizioni del dischiudersi di una nuova conoscenza di se stesse e del mondo.
Dunque, attraverso le evoluzioni nell’interpretazione di simboli e miti, una sorta di “filo rosso” sembra accomunare Eros, emozioni, fuoco, vista, consapevolezza …
In questo senso, nella vita di ogni giorno, Eros può essere evocato da sensazioni ed emozioni, rappresenta una potenzialità rigenerante, in grado di risvegliare e guidare le capacità creative. Tanto più nella donna, con la sua particolare inclinazione ad accedere al “fuoco emotivo”, simbolicamente legato alla capacità di conoscere, vedere. Un’attitudine, questa, che ben lontano dall’essere una debolezza, si trasforma in una predisposizione ad una maggiore creatività e autocoscienza.
Ma come destare e incontrare questa forza capace di trasformare e trasformarci? Come saperla guidare senza reprimerla?
Incontrare Eros
Nella favola “Psiche e Amore” raccontata nel libro L’Asino d’oro, Apuleio descrive la giovane e avvenente Psiche in preda allo sconforto e in procinto di gettarsi dalla rupe su cui la famiglia l’ ha abbandonata in ossequio a un oracolo.
Mentre la ragazza sta buttandosi nel vuoto, Zefiro, agli ordini di Eros, la solleva con la sua dolce brezza e delicatamente la depone in una sorta di valle incantata, dove trova ogni ben di dio e ogni bellezza. In questo luogo magico, durante notte, viene spesso a visitarla, avvolto dall’oscurità, uno splendido amante di cui non dovrà mai conoscere il volto. Pur rimanendo invisibile, egli è presto vagheggiato dalla dolce fanciulla, stregata dai suoi divini amplessi che travolgono e soggiogano i suoi sensi.
Nel tempo, però, Psiche è colta dai dubbi su ciò che si potrebbe celare nell’oscurità. Così, vinta dalla curiosità (che è desiderio di sapere) la ragazza “diventa virilmente audace”, prende lucerna e rasoio e si dirige notte tempo verso il talamo nuziale per svelare il segreto dell’amante. Non appena lo illumina scorge la sconvolgente ed innocua bellezza del dio dell’amore in persona, Eros, ed “eccitata da tanto piacere, il suo animo piagato da amore delira”.
Psiche vede dunque EROS e si innamora al tal punto che per realizzare questa passione affronterà e supererà prove che altrimenti non sarebbe mai stata in grado di sostenere e che la porteranno a una profonda e appagante maturazione.
Le radici dell’Eros
Come può nascere e svilupparsi il rapporto con Eros? In tutti gli ambiti, dallo sviluppo del cosmo sino a quello del corpo e della mente, ogni stadio di crescita conduce a quello successivo e nessuno può essere tralasciato. Partiamo quindi dalla base/radice, ovvero dalla prima parte della fiaba simbolica dove gli incontri degli amanti si svolgono nell’oscurità.
Il buio, l’assenza di luce, l’impossibilità di vedere, nei racconti mitologici e nel simbolo, indicano sovente uno stadio primordiale, che si svolge lontano dalla consapevolezza.
Così, in questa prima fase, la relazione di Psiche è indipendente da Eros in quanto tale, con la sua identità unica e specifica da “vedere” e da conoscere: il suo carattere, i suoi interessi, i suoi ideali, i suoi pregi e i suoi difetti…
La guida dei sensi
Il loro rapporto rimanda invece all’attrazione sessuale impersonale, che regola la riproduzione della vita a ogni livello della Natura. Una forza analoga a quella che spinge gli esseri viventi, di qualsiasi specie, a cercare un compagno, quando è il tempo e la stagione giusta: dove sono segnali più primitivi e “innati” che dirigono e guidano la relazione. Dove l’istinto è ancora più forte che qualsiasi ordine mentale e al di là di ogni intervento consapevole, dominano i sensi.
Innanzitutto l’olfatto, il primo a comparire, la base dello sviluppo sensoriale. Se Eros nel buio avesse emanato un odore sgradevole, difficilmente Psiche avrebbe goduto con tanta soddisfazione dei suoi amplessi!
Una meta da raggiungere
In effetti, la strada che conduce a Eros passa in prima battuta anche attraverso l’olfatto, capace di evocare reazioni e emozioni intensissime, di indirizzare le nostre scelte più spontanee e istintive. Non a caso, la tecnica di distillazione dei profumi risale ad almeno 5000 anni fa.
Spesso sottostimiamo questo senso arcaico, anche se continuiamo a investire tempo, sforzi e denaro in abbondanza su deodoranti e profumi per modificare il nostro odore.
Oggi, il potere dell’olfatto è confermato da molti studi. Il professor Preti, del dipartimento di dermatologia dell’università di Pensilvania, per esempio, ha da tempo evidenziato come l’esposizione a sostanze odorose (in particolare quelle provenienti dal sudore delle ascelle!), sia in grado di innescare una serie di reazioni emotive e fisiologiche anche nell’essere umano: in primis l’attrazione sessuale.
Uomini senza alcuna idea di quello che stanno annusando inspiegabilmente preferiscono l’aroma di magliette indossate da donne che sono in fase di ovulazione rispetto a quelle di donne che sono in altri periodi del loro ciclo. D’altra parte, donne inondate da effluvi maschili provenienti da fonti non identificabili, favoriscono odori di uomini con un corredo genetico il più possibile diverso dal loro, evitando inconsciamente i consanguinei.
Quale odore?
Se questo “basic instinct”, è una guida primaria così lungimirante sulla strada dell’Eros, come mai continuiamo ostinatamente a rimpiazzare i nostri odori, in particolare quelli ascellari, e sempre di più quelli genitali, spesso seguendo stereotipi diffusi, ma senza aver chiaro cosa stiamo facendo e perchè?
Qualche domanda sull’odore
Cosa c’è nel mio odore che non va?
Cosa temo di mostrare/suscitare?
Cosa voglio ottenere?
Cosa voglio comunicare di me stessa?
In che contesto mi devo muovere?
Forse il tipo di deodoranti o profumazioni che utilizzo per andare nello spazio ristretto e magari affollato di un ufficio può essere diverso da quello che adatto a un incontro più personale?
Riscoprire l’olfatto
Provate a riappropriarvi dell’olfatto e degli odori con piccoli accorgimenti:
Chiudete gli occhi e concentratevi sulle sensazioni che emergono quando aspirate un profumo.
Percepite gli eventuali cambiamenti del vostro odore in diversi momenti e situazioni emotive: quale vi piace di più, che collegamenti vi vengono in mente?
Confrontate i profumi che utilizzate normalmente con il vostro odore naturale: sono molto lontani, o hanno qualche cosa in comune? Rinforzano, migliorano o annullano completamente il vostro odore?
Soffermatevi sulla prima reazione che vi assale, quando sentite un odore che vi colpisce piacevolmente. Chiudete gli occhi continuate a percepire l’odore, respirando profondamente. Sarà Eros che scorgerete quando riaprirete gli occhi?
“Nonostante il periodo di crisi globale che sta caratterizzando questi anni, il settore profumi è riuscito non solo a mantenere quote di mercato, ma ha registrato anche aumenti dei fatturati.
Il mercato dei profumi ha avuto nel 2012 un valore totale di oltre 9 miliardi di euro (11.9 miliardi di dollari) e la previsione al 2017 è di 12 miliardi di euro (15.7 miliardi di dollari), con un tasso di crescita pari al 5.8% (ricerca della BBC Research). Analizzando l’intero settore cosmetico italiano, i profumi occupano (donna e uomo) oltre l’11% del mercato; più precisamente i profumi da donna rappresentano il 7% del mercato italiano cosmetico, e quelli da uomo il 4.4% (tratto da: Novità di Mercato Settore Cosmetico CEC ed.).
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